CAGLIARI - Coldiretti Cagliari, che nei giorni scorsi ha incontrato il Direttivo della Sezione di Decimoputzu e l’amministrazione comunale nella Persona del Sindaco Ferruccio Collu, ha ribadito il proprio no al consumo di suolo agricolo proposta dalle società che intenderebbe realizzare un impianto solare termodinamico nei territori di Decimoputzu e Villasor, e che hanno proposto anche in altri tre siti nei territori di Gonnosfanadiga, Giave e Cossoine interessando oltre mille ettari di terre “adatte” all’agricoltura.
“Non può non rilevarsi la “mostruosità” del potenziale impatto, sia sotto il profilo della sottrazione, pressoché irreversibile, di oltre 200 ha di terreno in un area ad alta vocazione agricola – evidenzia Efisio Perra Presidente di Coldiretti Cagliari – oltre al danno paesaggistico e di immagine arrecato ad un territorio dove sono presenti da generazioni imprese agricole che hanno investito e consolidato attività che garantisco lavoro e che non intendono abbandonare!!”
“Si tratta di un impianto di grandi dimensioni non in grado di generare indotti compensativi per le comunità e preoccupa – rilancia Vito Tizzano direttore della Federazione Coldiretti di Cagliari –anche l’ingente necessità di acqua, che verrà inevitabilmente ed irreversibilmente sottratta dalla disponibilità della popolazione e dell’agricoltura locale.”
“Noi saremo al fianco delle imprese agricole e delle popolazioni che non vogliono questi progetti calati dall’alto e per i quali si minaccia l’esproprio delle proprie terre. Se proprio sono interessati ad investire in Sardegna - concludono Efisio Perra e Vito Tizzano – ci sono tante aree industriali dismesse e compromesse già sottratte all’agricoltura dove possono essere maggiormente compatibili questi interventi impattanti ed invasivi”.
Coldiretti Cagliari, nell’annunciare il coinvolgimento della Federazione Regionale e della Confederazione Nazionale nella mobilitazione che intende portare avanti a tutela delle Imprese agricole, delle popolazioni e del territorio, rilancia sulla necessità che la Regione Sardegna si doti di un Piano Energetico Regionale che regolamenti ed orienti gli investimenti ma garantisca la tutela delle terre agricole ed un tessuto produttivo, quello agropastorale, arginandone il “saccheggio” del fattore produttivo terra indispensabile per sfamare le generazioni future.
12 Marzo 2014
coldiretti: No al consumo del suolo agricolo